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House Organ Link Project 1998

Le riviste del Link Project del 1998

Febbraio comincia con un’editoriale dove si parla di ricerca, di passato e di futuro, due serate “etniche/world music” definite Asian Underground Movement, poesia lisergica, Virgilio Sieni, drum’n’bass di casa Reprazent, uno spettacolo di generi musicali bizzarri con Massimo Giacon, una serata con Ciprì e Maresco, Amon Tobin live, un bel editoriale sull’house music, reggae e dub e l’inaugurazione della Schwarzraum: spazio/opera di Flavio Favelli fatta di calce bianca e di vetro sabbioso. Aprile 1998 sono il mese e l’anno in cui l’esperimento del piano quinquennale del Link dovrebbe chiudersi e l’editoriale fa capire la situazione culturale di Bologna (e dell’Italia in generale di quel periodo), subito dopo senza nessuna resa c’è Afrika Bambaataa, Porter Ricks ovvero Thomas Koner, Adrian Sherwood, una conferenza intergalattica e uno spettacolo dei Kinkaleri, Distorsonie, Angelica e Flava (techno, musica colta e hip hop). Si riprende con ottobre in cui manca ancora di più la terra sotto i piedi e inizia a diffondersi lo spostamento del Link in una zona periferica, intanto si continua con John Zorne Ensemble, editoria indipendente, Blonde Redhead, una serata sulla speed garage, l’immancabile spettacolo della Societas Raffaello Sanzio, la televisione del Link, i Mouse on Mars e le serate “classiche” come Notte Vidal, Star Funk, D.D.R., House Royale, Tradition of Innovation, Drum’n’bass arena e la nascita dell’agenzia di promozione di musica elettronica ProPop.